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Città a misura d’uomo: cambiare gli strumenti non le parole.

Foto Gruccione in città

Urbanistica e sostenibilità: visione, metodo e responsabilità

Ripensare le città: dal cemento alle connessioni verdi.

Non bastano muri colorati o marciapiedi dipinti: serve una nuova cultura del verde come infrastruttura primaria

“A colpi di PNRR stiamo costruendo mosaici incoerenti, privi di visione e di identità. È tempo di cambiare gli strumenti, non solo le parole.”

Negli ultimi anni, stiamo assistendo a una trasformazione profonda — e spesso confusa — delle nostre città.

Un susseguirsi di interventi, progetti e cantieri che dovrebbero ridisegnare l’Italia del futuro. Ma troppo spesso, la visione d’insieme manca: le città diventano mosaici disordinati, privi di coerenza e di riconoscibilità.

Città frammentate, cittadini disorientati.

Il rischio è evidente: perdere la continuità degli spazi, la leggibilità dei paesaggi e la qualità della vita urbana. Le città si frammentano, e con esse si frammenta anche il benessere di chi le abita.

La vera sfida non è semplicemente “aggiungere più verde” o “ridurre il consumo di suolo”.
È riconoscere che gli spazi naturali e quelli urbani devono dialogare sin dall’inizio della pianificazione, diventando parte integrante della struttura della città. Il verde, se progettato come sistema, non solo abbellisce, ma regola i flussi, migliora la salute, genera socialità e armonizza le funzioni urbane.

Il verde non è un orpello.

Non bastano due muri o marciapiedi dipinti di verde a cambiare la sostanza.
Troppo spesso si confonde la sostenibilità con l’estetica o con l’arredo urbano.
Ma il verde pubblico non è un orpello progettuale: è un’infrastruttura primaria, al pari delle reti idriche, energetiche o di trasporto. Solo riconoscendolo come tale possiamo costruire città realmente resilienti, sane e vivibili.

Dati, non slogan.

Occorre un cambio di paradigma: non bastano slogan sulla sostenibilità, serve un approccio tecnico, serio e misurabile. Le associazioni e gli enti del territorio devono sfuggire alla strumentalizzazione politica e promuovere un confronto basato su dati, non su opinioni.

In questo contesto, è doveroso riconoscere il ruolo di ISPRA che con rigore scientifico e indipendenza istituzionale continua a offrire strumenti conoscitivi fondamentali per comprendere e gestire il territorio.

I suoi rapporti sul consumo di suolo, sullo stato dell’ambiente urbano e sulla biodiversità rappresentano oggi un punto di riferimento imprescindibile per amministrazioni, professionisti e cittadini consapevoli.

È grazie a un lavoro come quello di ISPRA che la pianificazione può tornare a essere fondata su dati reali e visioni integrate, non su slogan o mode del momento.

Cambiare gli strumenti, non solo le parole.

Se non cambiamo gli strumenti con cui progettiamo e valutiamo gli interventi, continueremo a produrre opere scollegate, inefficaci e incoerenti.

Cambiare strumenti significa ripensare le regole, le priorità e i metodi. Significa superare la logica dei bandi a tempo, dei progetti spot e della corsa ai fondi. Significa restituire alla politica e alle istituzioni la capacità di orientare le scelte, non di subirle.

Un’Italia più verde, più viva, più umana.

Solo così potremo costruire città davvero a misura d’uomo, dove la bellezza, la funzionalità e la sostenibilità non siano parole vuote ma principi guida di ogni decisione.

Il PNRR è una straordinaria occasione, ma anche un banco di prova.

Se non vogliamo che le nostre città diventino mosaici incoerenti e senza identità, dobbiamo cambiare approccio ora.

La direzione è chiara:
• Ridurre drasticamente il consumo di suolo
• Aumentare il verde pubblico di qualità
• Pianificare con una visione unitaria e sostenibile

Il futuro delle città italiane non si gioca nei cantieri, ma nelle idee.

E nelle scelte coraggiose di chi vuole ancora credere in un’Italia più verde, più viva, più umana.

Marco Visconti

Presidente del Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico

 

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About Marco Visconti Giornalista

"Marco Visconti, giornalista e figura storica della destra romana. Oltre 30 anni di impegno politico, amministrativo e ambientale nella Capitale." “Da sempre al servizio del territorio, Marco Visconti è giornalista, ex amministratore romano e oggi protagonista della politica ambientale nazionale.”

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