Ambiente: oltre gli slogan
Pragmatismo, e dati oggettivi e il ruolo di Ispra
Per anni il dibattito ambientale si è mosso tra slogan, emergenze e annunci. Ma la tutela del territorio e del mare non ha bisogno di slogan: ha bisogno di amministrazioni locali e regionali che lavorino insieme su basi reali, con strumenti tecnici, obiettivi misurabili e una visione coerente.
Il ruolo delle Regioni.
Le Regioni hanno la responsabilità di garantire indirizzi chiari, regole omogenee e sistemi di monitoraggio capaci di misurare risultati. Devono essere loro a costruire una rete efficiente di competenze, che unisca enti gestori, università, corpi tecnici, forze di vigilanza e il supporto scientifico di ISPRA, punto di riferimento nazionale per i dati ambientali e per l’elaborazione di metodiche uniformi.
La sostenibilità non nasce da una delibera, ma da una governance che coordini territorio, mare e città con una strategia comune.
I Comuni come primo presidio.
I Comuni sono il livello più vicino ai cittadini e quindi il primo fronte della tutela ambientale. Hanno il compito di rendere trasparenti i dati sugli abbattimenti arborei, sulla manutenzione del verde, sul consumo di suolo e sulla qualità dell’aria.
Devono adottare regolamenti chiari, aprire banche dati pubbliche e collaborare con le Regioni per uniformare i metodi e semplificare i controlli.
Sistema sanzionatorio.
Ma serve anche un sistema di sanzioni certe e proporzionate per gli Enti che non rispettano le normative ambientali, i regolamenti sul verde urbano o gli obblighi di trasparenza.
Il rispetto delle regole non può dipendere dalla buona volontà dei singoli amministratori: deve essere garantito da un quadro normativo che premi la correttezza e penalizzi l’inadempienza, a tutela dei cittadini e del patrimonio naturale collettivo.
Obiettivi realistici e verificabili.
Gli obiettivi devono essere progressivi e misurabili, non promesse irrealizzabili. È necessario stabilire standard ambientali condivisi e indicatori di risultato, accessibili a tutti: cittadini, tecnici e amministratori. Solo ciò che si misura può essere migliorato.
Territorio e mare come un unico sistema.
La sostenibilità urbana, agricola e marina deve essere letta come un unico ecosistema. Dal verde delle pinete costiere alla biodiversità marina, ogni azione deve essere collegata a una visione unitaria, in cui Regioni e Comuni lavorano fianco a fianco con enti di gestione, parchi e aree protette.
Trasparenza e responsabilità.
La credibilità delle politiche ambientali dipende dalla trasparenza dei dati e dalla capacità di rendere conto ai cittadini. Un albero, un sentiero o una spiaggia tutelata non sono numeri: sono indicatori di civiltà amministrativa.
Superare gli slogan significa restituire serietà alla parola “ambiente” e affidarla a chi, ogni giorno, la difende con atti concreti.
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Marco Visconti
Presidente Comitato Sviluppo Verde Pubblico